Dopo essersi "liberata" delle vecchie colleghe O-Ren Ishii e Vernita Green nel Volume 1, la Sposa prosegue nella sua vendetta in KILL BILL Volume 2. Eliminate le prime due dalla sua personale "lista della morte", rimangono altri due nomi da barrare - Budd e Elle Driver – prima di affrontare il suo ultimo obiettivo... uccidere Bill.
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Il film ripropone il tema della sepolta viva, già visto, almeno in recenti produzioni, in The Vanishing- Scomparsa (1993) e Colpevole d'innocenza (1999) e chissà in quanti altri. Di quest'ultimi ne riprende anche la trama: Libby , qui Beatrix, deve vendicarsi del martio, qui datore di lavoro, e parte alla ricerca delle tracce di Nick Parson, qui Bill. Tutto, ovviamente, proposto in chiave violenta del Tarantino . Ridicola e poco credibile un'America di combattenti medioevali. Mentre Bruce Beresford fa uscire l'eroina dalla bara con qualche colpo di pistola, il Tarantino tesse le trame delle vecchiette sul sofà, annoiandoci con Pai Mei visto già in svariati film. Prima di lui il tema ottocentesco della "sepolta viva" compare anche in "la sepolta viva" del 1916, del 1948 e del 1973 e chissà in quanti ancora. C'era bisogna di isnsitere sulla sepolta viva del 2004? Nell'intento di creare scene d'orrore e far morire gli spettatori in convulsioni dolorose, il regista si dimentica di affrontare il tema delle istituzioni e della polizia. Da evitare.